maestria-sapienziale-lunare

Come viene generalmente accettato, l’iniziazione rappresenta un momento specifico e ben determinato, caratterizzato da particolari rituali in cui un recipiendario passa da uno stato fisico, psichico o sociale a un altro, con un percorso più o meno simbolico e mitico che spesso richiede e rappresenta la morte e la rinascita in una nuova condizione.

Tantissime sono le culture, le società e le aggregazioni umane che possiedono tale forma di transizione ed accettazione, richiesta specificatamente a coloro che ne vogliono entrare a far parte, nella qualità di affiliati.

Nell’esaminare il livello sapienziale della nostra società scopriamo che, in genere, esiste sia una via iniziatica maschile sia una meno conosciuta via iniziatica femminile. La “Via Secca” porta all’esaltazione dell’attività razionale e speculativa, la “Via Umida”, passiva, affettiva è correlata con l’apertura del cuore verso una divinità.

In realtà in ciascuno coesistono, seppure in minima parte, le potenzialità di entrambe le strade iniziatiche, anche se la Via Secca o Solare è precipuamente maschile e quella Umida o Lunare è femminile.

Nel tralasciare deliberatamente l’iniziazione solare, che risveglia nell’uomo quello che, normalmente, è al di là del sé, ci soffermeremo inizialmente a considerare l’iniziazione Sapienziale Lunare, che presenta degli aspetti indubbiamente specifici e affascinanti per poi passare al perfezionamento rituale.

Essa non può essere agevolmente distinta dalle iniziazioni naturali praticate sin dagli albori della civiltà matriarcale, che sancivano il passaggio dalla adolescenza alla maturità della donna, con i riti dedicati alla Grande Madre, a Inna, sacra per i Kuna, popolo di Panama, ad Estsanatlehi, “madre di tutti”, divinità dei nativi di alcuni popoli del nord America, apache e navajo, o a Inanna, divinità Mesopotamica, disinibita e dotata di potere e regalità. Riti che culminavano nell’alto “cerimoniale del passaggio” all’età fertile della donna, ma possedevano una pratica sacra periodica, correlata con il culto del sangue.

Nella società non ancora contaminata dalla violenza del patriarcato, il sangue rappresentava il momento più sacro e di contatto fra le donne e la Grande Madre, fra l’umano ed il Divino, fra la morte e la vita. Le sacerdotesse di Delfi divinavano principalmente con la periodicità lunare del “sacro ciclo”.

Rosy Guastafierro Presentazione Libro

Rosy Guastafierro

Come scrittrice, blogger e viaggiatrice, vivo seguendo il motto della mia vita: essere creativa e trovare la gioia nelle cose che faccio.

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