Dall’Alifana a Priapo: un viaggio misterosofico

Dall’Alifana a Priapo un viaggio misterosofico priapo

Vieni, vieni, ‘a nonna t’ porta ncopp’ o’ tren ‘e cartone, jamm’ a ‘ccattà a carne a Casaluce!

Nella seconda metà degli anni 60, da via Don Bosco a Napoli parte la ferrovia Alifana, inaugurata nel 1913, che collega il centro città con i vari paesi dell’entroterra sino a Piedimonte Alife, l’attuale Piedimonte Matese, inizialmente con capolinea a piazza Carlo III, come, ancora oggi, testimonia la disposizione centrale delle panchine, immerse nel verde.

Una delle tante avanguardie tecnologiche campane perse con gli anni, bloccata nel 1976 per adeguamento e ammodernamento e mai più riaperta. Due carrozze passeggeri e, a volte, una merce, esternamente bicolore, bianco sopra e bordeaux sotto, l’interno in legno, con decorazioni in ferro, si presta alle fantasie di noi bambini già suggestionati dal paesaggio che sfreccia davanti ai nostri occhi.

Ecco che il treno si ferma, in aperta campagna, vicino ad una casa cantoniera.

Nonna che forma strana ha quel pezzo di legno e perché è tutto colorato rosso?
Vien a cca chelli ccose non se guardano!

Mi strattona, facendomi girare lo sguardo altrove. Ma nella mia mente infantile si imprime nitida l’immagine di quei vecchi pezzi di legno, saldamente piantati nel terreno dall’inconfondibile forma di fallo, disseminati nelle campagne di tutta la provincia di Napoli, soprattutto nella zona tra Ercolano e Pompei.

Rosy Guastafierro Presentazione Libro

Rosy Guastafierro

Come scrittrice, blogger e viaggiatrice, vivo seguendo il motto della mia vita: essere creativa e trovare la gioia nelle cose che faccio.

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