Siccome le donne sono per natura più fragili degli uomini, sono anche più frequentemente soggette a indisposizioni, specialmente negli organi impegnati nei compiti voluti dalla natura.
Siccome tali organi sono collocati in parti intime, le donne, per pudore e per innata riservatezza, non osano rivelare a un medico maschio le sofferenze procurate da queste indisposizioni. Perciò la compassione per questa loro disgrazia e, soprattutto, la sollecitazione di una nobildonna mi hanno indotto a esaminare in modo più approfondito le indisposizioni che colpiscono più frequentemente il sesso femminile.
De passionibus mulierum curandarum, Trotula Major
Il prologo del De passionibus mulierum curandarum, Trotula Major, secondo i più redatto da Trotula de Ruggiero, per altri, invece, da lei dettato alle sue allieve, primo trattato di ginecologia di cui si abbia notizia, immortala la dama dell’XI secolo come il primo medico donna.
Scienziata coltissima, personaggio scomodo, soprattutto per i negazionisti, in gran parte uomini, che si ostinano testardamente a diffidare della sua identità, immaginandola come figura mitica, o, se personaggio realmente esistito, appartenente al genere maschile.
La citazione riportata appare sintesi perfetta del pensiero comune medievale, ma se per la fragilità delle donne oggi non troviamo più riscontro dal punto di vista scientifico, la riservatezza, invece, è più che mai attuale. Secoli di destini obbligati tra matrimoni o vita claustrale imposti, esclusione totale dal nutrimento della conoscenza, dettati da una cultura farcita di misoginia.
Le patologie legate alla sfera genitale femminile erano argomenti proibiti, nessuno era in grado di trattarli per la mancata attenzione e l’ignoranza sull’argomento.
Chi era costei che si poneva domande del tipo
Perché nella Genesi la donna nasce dall’uomo mentre nella vita reale è l’inverso?
Colei che ha avuto l’ardire di sfidare e sovvertire regole precise e radicate, non solo dal punto di vista scientifico, soprattutto nei confronti dell’uomo o, meglio, del medico maschio?