In Campania il culto di Cibele viene riproposto in vari siti comprovati da reperti archeologici che ne certificano la presenza in maniera concreta.
Questa antica divinità anatolica della Terra, della natura, degli animali e dei luoghi selvatici, che racchiude in sé sia la forza creatrice che quella distruttrice, veniva venerata come Grande Madre Idea, dal Monte Ida, nei pressi di Troia.
Anche Virgilio, nell’Eneide, tramite Enea, la prega:
Dea generosa dell’Ida, Tu, Madre di Dei,
Che porta la delizia a Dindyma e nelle città turrite
e nei leoni aggiogati in coppie, ora guidami negli anni a venire!
Dea, rendi questo segno benigno!
Cammina accanto a me con il Tuo passo grazioso!
L’Isola Azzurra non rimane estranea a questo culto, anzi, sul versante sud occidentale di Capri troviamo un antro affascinante e misterioso la cui fama è legata a vari eventi accaduti nel corso degli anni, ma il cui nome è dedicato alla Magna Mater: la Grotta di Matermania.
È una caverna naturale tufacea dove risuonano le gocce d’acqua che filtrano dal soffitto, illuminata dal sole, totalmente immersa nel verde della macchia mediterranea dove, di quando in quando, fanno capolino delle orchidee selvatiche.
Il percorso per accedervi è abbastanza lungo e non del tutto agevole, in compenso, la natura è stata particolarmente benevola, regalando scorci di mare e costoni di roccia, che disegnano archi che lasciano senza fiato.