Napoli, città intrisa di storia e mistero, è il palcoscenico di innumerevoli leggende e racconti di avvenimenti che sembrano trascendere la dimensione razionale.
Uno degli episodi più enigmatici è la comparsa del misterioso “Libro di Luce” al Maschio Angioino nel giorno del solstizio d’estate.
Questo antico manoscritto, interpretato come dono del mondo dello Spirito, ha catturato l’immaginazione di molti, dando vita ad una vasta gamma di speculazioni esoteriche.
Secondo la leggenda, nel cuore della notte tra il 23 e il 24 giugno, di un anno non ben specificato, mentre la luna illuminava il mare del golfo con i suoi raggi argentei e il cielo si tingeva di colori sfumati, il vecchio maniero medioevale fu avvolto da una luce radiosa e divina.
Nelle mani del sovrano, con grande probabilità Alfonso V d’Aragona, appassionato cultore del ciclo arturiano, apparve un tomo, inciso con simboli enigmatici e scritto in una lingua sconosciuta, con copertine ornate e pagine ricoperte di segni impenetrabili.
Una risposta
Davvero suggestiva. I misteriosi raggi di Luce si rivelano nei luoghi particolarmente significativi